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20 film per 20 regioni (parte 1)

Le location scelte per girare i film in Italia non mancano e ci possono dare alcune idee per delle escursioni ed itinerari.

Il turismo di prossimità non deve essere visto come una limitazione ma anzi ci può dare l’occasione per visitare posti che forse ancora non conosciamo e che sono autentici gioielli del nostro meraviglioso paese.

Ogni articolo prenderà in esame 4 regioni. Per ognuna ho immaginato un itinerario che può essere vissuto in modi diversi; abbiamo selezionato guide specializzate che possono essere prenotate per accompagnarvi nelle visite e hotel di varie categorie che sono pronti ad accogliervi per regalarvi momenti di serenità, ristoranti e agriturismi che soddisfano i requisiti di sicurezza e rispetto dei protocolli.

In questo momento delicato abbiamo pensato che l’accento vada posto sulla voglia di sentirsi protetti e coccolati e con questi itinerari vogliamo davvero regalarvi la possibilità di partire senza pensieri.

Un prêt à partir pronto da poter confezionare apposta per voi!

Se sceglierete la proposta più completa incontrerete la guida il primo giorno in hotel e poi a bordo della vostra auto la seguirete durante l’itinerario o vi darete appuntamento alla sosta seguente.

Per ogni regione abbiamo itinerari ad-hoc da proporvi, scrivetemi per scoprirli, sono a vostra disposizione manuela@theglobetailor.com

Valle d’Aosta

Si trovano tutte in Valle d’Aosta le film location italiane di Avengers: Age of Ultron, il kolossal che vede protagonisti i Vendicatori della Marvel. Il Forte di Bard, imponente fortezza costruita nel XIX secolo dai Savoia oggi sede di musei e mostre, ha ospitato alcune delle riprese sino a diventare una delle icone della pellicola.

Il Forte di Bard è la sede dell’Hydra, acerrima nemica dello Shield

Vedrete dei totem segnaletici con l’effigie dei protagonisti. Ogni totem riporta l’elenco completo delle location e un Qr Code che consente l’accesso ad alcuni contenuti video speciali.

Le riprese sono state fatte principalmente lungo la strada pedonale che sale sul lato nord della fortezza.

Da scoprire i centri storici dei comuni valdostani che sono stati trasformati nella città immaginaria dell’Est Europa, Sokovia.
Tante le attrattive nelle altre location: a Donnas si può ripercorrere la Strada romana delle Gallie intagliata nella roccia sovrastata dal caratteristico arco e il Borgo medievale che conserva edifici del XVI e XVII secolo.
Pont-Saint-Martin merita una tappa il Ponte romano sul torrente Lys che domina il centro cittadino. A Verrès lo splendido borgo medievale è sovrastato dalla Collegiata di Saint-Gilles, da cui si affaccia nel film l’attore Jeremy Renner.
Il tunnel ferroviario che si vede all’inizio del film è visibile dalla via Stazione a Hône e passa sotto il Forte di Bard. Le vestigia romane che appaiono in molte scene di combattimento a Sokovia sono le mura romane della Città di Aosta.

Da non perdere: Visitate con noi un alpeggio: sarà un’esperienza piacevole, utile per comprendere la mentalità e le autentiche tradizioni della Valle d’Aosta. La degustazione della fontina e di altri latticini sarà sicuramente apprezzata da tutti coloro che cercano i sapori più autentici.

E per i più adrenalinici: Rafting lungo la  Dora Baltea,con rapide e scivoli naturali, un’emozione assicurata

Piemonte

The King’s  man: le origini, terzo film della saga Kingsman ha come scenario Torino e i castelli sabaudi.

Il Castello di Racconigi, la Reggia di Venaria Reale, il Palazzo Reale e il Lungo Po Diaz a Torino.

Un itinerario nella storia che partendo da Racconigi vi sorprenderà

Nel corso della storia del castello di Racconigi, il Parco ha subìto numerose trasformazioni: dal rigore settencentesco di Le Nôtre, il famoso architetto ideatore dei Giardini Reali di Torino e di Versailles, fino alla trasformazione in giardino “all’inglese” di fine settecento, riveduta e corretta in chiave romantica dal giardiniere tedesco Xavier Kurten, chiamato a riprogettare il Parco nel 1820 dal principe Carlo Alberto. Proprio a Kurten si devono i romantici boschetti, i ruscelli, le isolette, i ponticelli e le finte rovine che abbelliscono il giardino: tutti elementi studiati per dare al visitatore l’impressione di trovarsi in un paesaggio “naturale” e pittoresco, dove la mente è portata a fantasticare. Non a caso qui spesso durante l’anno vengono organizzati eventi a tema fiaba, dal racconto alle vere e proprie rappresentazioni. Pensate alla magia di riscoprire un luogo straordinario dove un tempo passeggiavano gentiluomini e principesse di tutta Europa.

Nelle vicinanze del parco, in una zona di aperta campagna agricola, si trova la Cascina Stramiano, sede del Centro Cicogne e Anatidi. I tetti della Cascina Stramiano, come delle altre cascine dei dintorni e persino del Castello Reale, sono caratterizzati dalla presenza, sui comignoli e su ogni sporgenza (anfore, campanili), di nidi di cicogne. Ad una prima area di soli due ettari, ora il Centro sta affiancando un ulteriore ampliamento di circa 15 ettari, per offrire agli uccelli una zona sicura e tranquilla dove sostare durante i movimenti migratori. Qui, attraverso capanni di osservazione e percorsi schermati, è possibile dedicarsi al birdwatching.

La Venaria Reale, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino, è un capolavoro dell’architettura e del paesaggio barocco, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco.Gli 80.000 metri quadri della Reggia, con l’incantevole scenario seicentesco del Salone di Diana, la solennità della Galleria Grande e della Cappella di Sant’Uberto con l’immenso complesso delle Scuderie, opere settecentesche di Filippo Juvarra, il celebre Bucintoro e la spettacolare Fontana del Cervo, rappresentano la cornice ideale del Teatro di Storia e Magnificenza, il percorso espositivo dedicato ai Savoia incastonato nello straordinario contesto naturale di oltre 60 ettari di attrazioni dei Giardini.

Per Torino l’aggettivo elegante si declina in tutti i modi possibili. E’ una città che non si fa immediatamente conoscere ma che regala a chi sa dove guardare scorci davvero unici.

Lungo Po Armando Diaz è il lungofiume più affascinante di Torino, situato proprio a ridosso del corso d’acqua, una balconata elegante affacciata sui Murazzi.  La strada collega Piazza Vittorio Veneto al Parco del Valentino, ed è costellata da eleganti edifici ottocenteschi. A sud della strada, in un’ansa pedonale in corrispondenza con corso Cairoli, si erge il monumento a Giuseppe Garibaldi. All’interno del parco troverete un’altra residenza reale, il Castello del Valentino che ha conosciuto nei secoli diverse destinazioni d’uso prima di diventare sede della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Già residenza fluviale extraurbana nel ‘500, conobbe il suo periodo di massimo splendore sotto Cristina di Francia, prima Reggente dello Stato sabaudo, che lo scelse come palazzo di rappresentanza, ampliandolo secondo il gusto francese e promuovendo la ricca decorazione delle sale al piano nobile.

Fulcro della corte e del potere politico, Palazzo Reale e gli edifici che lo circondano costituivano il centro di comando e il principale luogo di rappresentanza della magnificenza sabauda.

Nel corso dei secoli, i successivi interventi di rinnovamento affidati nel Settecento a Juvarra e Alfieri e nell’Ottocento a Palagi, rendono Palazzo Reale un esempio unico dell’armonica unione di diversi stili architettonici. L’eleganza della facciata seicentesca e lo splendore delle sue numerose sale riccamente arredate sono specchio della sfarzosa vita di corte e testimonianza della plurisecolare storia di Casa Savoia.

Vista la vicinanza non perdetevi la visita alla residenza di caccia a Stupinigi, residenza costruita nel settecento  e che piace tanto anche al cinema: è stata il set per film come “I banchieri di Dio”, “Prendimi l’anima” e “Guerra e pace”. Ma anche per la versione televisiva della Cenerentola di Rossini diretta da Carlo Verdone. Non è mai stata una reggia ma non appena la vedrete penserete a Versailles e non vi sembrerà possibile che invece sia stata edificata “solo” come appoggio per le battute di caccia. Gli interni sono stati appena restaurati e sono ricchi di particolari. Una visita che vale il viaggio.

Da non perdere: La Merenda Reale torinese è una tradizione nata nel lontano ‘700 alla corte sabauda per calmare l’appetito dei nobili nel tempo che trascorreva tra il pranzo e la cena e nel dopo cena (la merenda reale poteva essere servita infatti tra le 14.00 e le 22.00). Protagonista assoluto di questo goloso momento è il cioccolato ovviamente (a Torino non poteva essere altrimenti), servito insieme ad altre deliziose bontà della tradizione piemontese. Nei nostri itinerari troverete gli indirizzi e gli orari per rivivere questo dolce ricordo storico.

Parlando di cinema … forse non sapete che … a Torino potete visitare Il Museo nazionale del cinema Fondazione Maria Adriana Prolo, uno dei musei del cinema più importanti del mondo ed è l’unico museo del genere in Italia. Il Museo ha sede nella suggestiva Mole Antonelliana e vanta collezioni e mirabilia provenienti da tutto il mondo, foto, video e film, manifesti e locandine, apparecchiature cinematografiche, scatole ottiche, bozzetti, costumi e pezzi di scenografie di film. Uno dei pezzi più rappresentativi delle collezioni è sicuramente l’imponente statua del Dio Moloch usata nel film Cabiria del 1914 che si trova al piano terra. Allo stesso livello è allestita una elegante sala cinematografica con tanto di poltrone rosse dove viene proiettato il film Cabiria appunto, il primo grande colossal del cinema italiano. La visita continua “scalando” la Mole Antonelliana per scoprire com’è nata e sviluppata la settima arte, camminando tra cimeli, lanterne ottiche e attrezzature cinematografiche antiche e moderne. Un vero e proprio viaggio alla scoperta dell’affascinante mondo del cinema.

 Lombardia

Per il secondo capitolo della trilogia prequel, dedicata alle ormai celebri guerre stellari di una “galassia lontana lontana”, George Lucas e il suo team non si sono accontentati di fantasiose quanto realistiche ambientazioni ricostruite al computer, ma hanno scelto anche di girare in diversi luoghi del mondo, garantendo un risultato visivo ricco di suggestioni.

I Fox Studios di Sydney, in Australia, hanno ospitato gran parte delle riprese in interni, mentre quelle in esterni vedono grandi ritorni ma anche nuove ambientazioni. La senatrice Padme, ex regina di Naboo, fa ritorno sul suo pianeta con la necessità di nascondersi dal sicario incaricato di ucciderla. Al suo arrivo si reca presso il Palazzo della regina, il cui esterno è in realtà la Plaza de España a Siviglia, ben riconoscibile dalla sua forma semicircolare e dal preziosismo dell’architettura andalusa.

L’incontro con la regina e i suoi consiglieri avviene in un ambiente già noto: gli interni marmorei ed eleganti della Reggia di Caserta, in particolare il vestibolo superiore, a cui si ha accesso salendo lo Scalone d’onore. Per la sua sicurezza Padme si nasconderà nella “regione dei laghi” del pianeta Naboo, nella realtà il Lago di Como, dove soggiornerà nella Villa del Balbianello, che ha il suo affaccio privilegiato sul lago dalla punta della piccola penisola boscosa di Lavedo, a Tramezzina (CO). Raggiunta la Villa con una imbarcazione, Anakin e Padme passeggiano nel giardino, tra viali fiancheggiati da statue, rigogliosi arbusti e terrazze panoramiche. Proprio una di queste terrazze sarà la location del loro primo bacio e poi del matrimonio segreto nella scena finale del film. Sulla Loggia settecentesca della Villa, invece, tra le colonne avvolte dalle piante rampicanti, Anakin confessa a Padme il sogno ricorrente su sua madre e il desiderio di ritrovarla. Sempre presso il Lago di Como, ma sulla sponda ovest, nel prato della Piana di Rogaro tra Tramezzo e Griante, i due protagonisti si riservano un romantico picnic.

Nel film Casino Royale, invece,  ritroviamo James convalescente e felice con Vesper, la sua Bond Girl, a Villa del Balbianello e nell’ultima scena alla villa di Gino Coppedè denominata La Gaeta, in località Acquaseria a San Siro, ancora una volta sul Lago di Como, avviene lo scontro finale tra Bond e Mr. White.

Da non perdere: Il lago di Como è letteralmente costellato di bellissime ville con giardini meravigliosi e Villa Carlotta è un raro gioiello di bellezza.

Il marchese Giorgio Clerici la fece edificare alla fine del 1600 e scelse proprio la sponda del lago di Como che davanti a sé offre uno scenario spettacolare e mozzafiato su Bellagio e le dolomitiche Grigne.

Il successivo proprietario, Gian Battista Sommariva, arricchì la villa di opere d’arte con capolavori di Canova, Thorvaldsen e Hayez e trasformò parte del giardino in uno straordinario parco romantico. La villa  è famosa per le spettacolari fioriture primaverili delle azalee e rododendri, presenti in più di 150 varietà. Ma ogni periodo dell’anno è giusto per visitare il suo magnifico giardino: antichi esemplari di camelie, cedri e sequoie secolari, platani immensi ed essenze esotiche, che si alternano armoniosamente creando diversi ambienti, che offrono al visitatore scenari e sensazioni diverse e sempre emozionanti.

Sulla sponda opposta, facilmente raggiungibile con il traghetto vi segnalo la presenza di un orrido, un canyon scavato dal fiume nelle rocce, nelle vicinanze di Varenna. Un sistema di passarelle a strapiombo rende la visita molto suggestiva. Il rumore dell’acqua, le cascate e gli spiragli di luce sono molto scenografici.

Da non perdere: a Como il museo della seta

Il museo racconta la tradizione culturale e imprenditoriale della seta comasca, con l’esposizione di macchinari, telai e tessuti impegnati a raccontare una storia suggestiva che ha fortemente connotato la vita di questo territorio. Gli oltre mille metri quadri del museo sono luogo di mostre e eventi culturali legati al tessile, aperti al pubblico, alle scuole e università.

Il museo ha anche un punto vendita di prodotti che esprimono la qualità della lavorazione della seta nel comasco.

Acquistando un capo, si sostiene questa istituzione culturale affinché porti avanti la propria missione al fine di preservare, studiare e raccontare la cultura e la storia del suo territorio.

Un’esperienza davvero unica? Vola sul lago in idrovolante! Possibilità di brevi tragitti o itinerari veri e propri La comodità di poter atterrare sull’acqua praticamente ovunque, rende questo mezzo di trasporto un’occasione unica e imperdibile.

Liguria

Inkheart

Divertente è notare come il paesino chiamato “Alassio” nel film sia in realtà un mix di luoghi diversi: la stazione ferroviaria in stile Decò è effettivamente quella di Alassio, mentre la casa dove Mo, Meggie ed Elinor cercano Fenoglio e la piazza dove Dita di Polvere fa il mangiafuoco sono ad Albenga e Laigueglia.  I Comuni coinvolti dalle riprese, ma anche quelli limitrofi utilizzati come campi base (Alassio, Albenga, Balestrino, Laigueglia, Toirano)

Set cinematografico del film “Inkheart – La leggenda del cuore d’inchiostro”, l’antico paese di Balestrino è il borgo dove il tempo si è fermato e regna solo il silenzio. Il paese fantasma è un luogo disabitato da mezzo secolo quando nel 1962-63 le frequenti frane portarono la popolazione a spostarsi più a valle e il vecchio borgo venne lentamente abbandonato, lasciandone il possesso alla natura.

Per entrare in paese si percorre una viuzza che fiancheggia i muri delle case e che parte da quella che oggi è la piazza adiacente alla chiesa della nuova Balestrino. Ci s’immerge subito in un’atmosfera di pace e silenzio. Tutto si è fermato in questo borgo abbandonato, anche l’orologio della Chiesa e l’antica meridiana non segnano più le ore. Ci si aspetta da un momento all’altro di sentire un qualche rumore, ma spesso si scorge con la coda dell’occhio un gatto che fugge tempestivamente all’arrivo di visitatori. Le case sono tutte in pietra e pericolanti, è sconsigliato visitarle.

Lo sguardo viene catturato dall’imponente struttura del Castello che, dalla sua posizione di dominio, vigila ancora oggi sopra all’antico borgo disabitato. Qui nel vecchio borgo il tempo si è fermato, muri inanimati che conservano tutta la loro storia riflettendo un alone di suggestione nei vicoli ombreggiati.

Dopo dieci anni il borgo vecchio di Balestrino, in provincia di Savona, torna al cinema: sarà infatti la contea di Prestonshire della serie fantasy “Game of Kings”, la terra di Aaron Tauber (Luca Cevasco) per chi già conosce i vari protagonisti. Non solo il borgo concesso dal Comune, ma anche il castello che domina la vecchia cittadella, gentilmente offerto dal Marchese Roberto Giordano Del Carretto. Grazie al suo parco e le sue cinta, la fortezza offrirà una scenografia mozzafiato per la battaglia finale della serie girata in Liguria.

“Game of Kings” è una produzione indipendente supportata dall’associazione culturale genovese D&E Animation, una realtà che si occupa di teatro, cinema e spettacolo. Scritta da Dario Rigliaco (originario di Pietra Ligure, oggi trasferitosi a Genova) e diretta da Gioele Fazzeri, la serie composta da nove episodi sarà ultimata a giugno e sarà presentata al cinema nel settembre 2019: mentre su YouTube sono visibili i primi quattro episodi realizzati nel 2018.

Tutta questa zona tra l’altro appartiene alla storia napoleonica, quindi anche per gli amanti di evocazioni storiche e battaglie è possibile orientare il percorso per rivivere le epiche battaglie qui combattute. Tutto ebbe inizio con la “Battaglia di Loano”, novembre 1795, prima battaglia ancor oggi riportata sull’Arco di Trionfo di Parigi: fu uno scontro frontale tra le Armate Rivoluzionarie Francesi, le Armate Imperiali Austriache e Reali Sarde. La vittoria francese in territorio italiano darà l’inizio, cinque mesi dopo, alla Prima Campagna d’Italia, comandata dal giovane generale Napoleone Bonaparte e combattuta proprio sulle alture savonesi e nella Val Bormida.

Da non perdere:

Villa Grock ad Imperia

Villa Grock è un piccolo “gioiello” sulle colline Imperiesi, abitata, negli anni 1930-1960, dal celebre clown Adrien Wettach, in arte ”Grock”.

In parte conservata, la flora dell’affascinante parco – che era stato dotato di installazioni idrauliche all’avanguardia – consisteva in cedri del Libano, abeti,  magnolie, palme, olivi e fiori a profusione. Ancor oggi, esso si presenta dominato da una elegante Peschiera al centro della quale si trova un”’isoletta” raggiungibile tramite un ponticello sorretto da un arco a sesto ribassato sul quale poggia un tempietto dal sapore esotico con colonne a fuso che in qualche modo ci trasportano in una dimensione favolistico-clownesca.

Spesso l’effigie stessa di Grock ”spunta” con ironia dall’architettura, sorprendendo il visitatore.

Appena si varca il grande cancello principale ci si trova immersi in un’atmosfera da mondo delle meraviglie, abbracciati da un’esplosione di elementi architettonici originali ed imponenti. È quasi impossibile non restare col fiato sospeso come se lo stesso Grock venisse incontro ai visitatori presentando, l’uno dopo l’altro, i suoi ”numeri” di acrobazia, il suo “circo di pietra”.

Dopo un lungo periodo di degrado Villa Grock, nel 2002, è stata acquistata dalla Provincia di Imperia e restituita al suo antico splendore. Il recupero degli spazi, nel pieno rispetto delle caratteristiche originarie, ne ha rivelato nuovamente la raffinata ricchezza.

All’interno dell’edificio è stato allestito il Museo del Clown aperto dal 2013. Questo museo interattivo è un modo divertente e suggestivo di farsi trasportare dalla magia del circo, conoscendo la figura del clown che al giorno d’oggi sta piano piano sparendo.

Il percorso del museo inizia con la Sala del Cinema dove i visitatori possono entrare a contatto della cultura circense attraverso spezzoni di film e interviste fatte a diversi clown famosi.

Isola Gallinara –   Sembra impossibile pensare che un’isola di 0,11 chilometri quadrati possa avere al proprio interno così tanta ricchezza. Eppure l’Isola Gallinara, che dista dalla costa di Albenga circa un chilometro e mezzo, conserva al suo interno millenni di esperienze sia religiose, poiché intorno al IV secolo venne eretto un monastero fondato da alcuni monaci colombiani che storiche, con le due gallerie scavate dai prigionieri riconducibili al periodo dell’occupazione tedesca della Seconda Guerra Mondiale.

L’isola, conosciuta dai liguri come “a Gainâa”, fa parte della Riserva Naturale Regionale della Gallinara e con la sua costa a strapiombo sul mare forma un tutt’uno con i ricchi fondali che la circondano, abitati da spugne, murene, spigole e cernie. L’unico modo per poter ammirarli è servirsi dei battelli che offrono la circumnavigazione dell’isola che prevedono anche una sosta snorkeling.

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